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Il C.A.Z. in alta montagna – Gran Paradiso

Una notevole sfida non solo alpinistica ma anche logistica, organizzativa e psicologica: il C.A.Z. sul Gran Paradiso, e non un paio di cordate, bensi’ 20 persone!
Un’emozione enorme, un enorme orgoglio, bellissimi ricordi.

AVANTI C.A.Z.!

## COSAQUANDOCOME ##

Partenza da Genova la mattina del 3 agosto, tappa in bassa valle per approvvigionamenti e arrivo a Pont intorno a mezzodi’, zaini e distribuzione del carico fatti con calma e via per il lungo avvicinamento verso il rifugio Vittorio Emanuele. L’ultima mezz’ora con la pioggia…

Pranzo, spuntini, relax, un po’ di spiegoni sull’uso di ramponi, imbraghi ecc. ed e’ gia sera, la notte stellatissima rinfranca un po’ le speranze per la giornata di domani che inizia prestissimo, alle 5:00 ben 4 cordate del C.A.Z. sono gia sulla pietraia sotto al ghiacciaio del Granpa, in bell’ordine e con le frontali d’ordinanza.

La stagione e’ un po’ indietro e il nevaio arriva ben piu’ in basso di quanto previsto, questo non ci turba, i ramponi ormai ce li sappiamo mettere pure al buio e gli imbraghi pure. E non ci facciamo scoraggiare nemmeno dai passaggi su roccia, nonostante il rumoraccio che ci fanno i ramponi sopra…

Piu’ in alto la situazione si fa piu’ complicata, iniziano le defezioni per stanchezza e infortuni pregressi, il ritmo cala e si addensano nuvoloni, c’e’ da prendere delle decisioni e cosi’ una cordata si ferma e due altre si mischiano. In 6 proseguiranno per arrivare in vista della schiena d’asino per poi valutare l’evoluzione del meteo e decidere, in 5 scenderanno.

Il meteo peggiora, piove sulle cordate in discesa, nevica su quelle in salita, l’impennata che porta sotto la schiena d’asino e’ dura e come promesso, si cambia ritmo. Si sale in silenzio, il fiatone rimbomba nelle orecchie, il ventaccio rende il freddo piu’ intenso e ogni passo lo si fa combattendo la voglia di girarsi.

In cima al dosso un conciliabolo si riunisce per valutare il cielo: dietro ai nuvoloni si vede il blu! Decidiamo: proviamo a salire ancora, la schiena d’asino e’ in vista, proviamo ad arrivare li’… Come previsto il tempo migliora, gli animi si sollevano e da lassu’ si vede la vetta, e’ quanto serviva per convincerci tutti: proseguiamo, magari non fulminei ma inesorabili, da qui fino alla crepacciata terminale non ci fermiamo piu’.

La parte di misto e di roccia fino alla madonna di vetta non la so raccontare, bisogna che la venite a vedere da soli :)

[alcune immagini sono rubate dal profilo facebook del lokomotiv zapata, che sta qui e piu’ in particolare da questa galleria]

Schema uscite CAZ primavera estate 2013

brenva[e’ la Brenva, non la guardate…]

Io le butto li’, poi chi vuole si aggreghi…

## ROCCIA ##

– liberare il diedro della torre Laura – relazioni qui
– via Campia al corno stella (200m max 5c) – relazione qui per la combinazione con esprit libre (140m max 5b), qui invece il pilastro oscar (285m max 5c) o qui per regalami un sorriso (290m max 6a).
– Noli Piana (Direttissima) alla torre sud dell’asta sottana – 330m 7 tiri, obbligatorio e max V (relazioni qui e qui)
– Via Manera alla punta Sella (Monviso) – 600m 15 tiri, obbligatorio e max V+ – relazione qui
– Via eterni peter pan alla rocca la Meja – 350m 9 tiri obbligatorio e max 6a+ – relazioni e immagini qui, qui e qui

## QUOTA ##

– Monte Bianco dalla “via dei 3 monti” (PD+ dislivello 1200m) – relazioni ovunque, la via e’ talmente famosa che ha una pagina wikipedia tutta sua -> [20-21/07 ?]
– Via Ottoz alla Pyramide du Tacul (vetta a 3.468, sviluppo 300m 10 tiri, max 5c) – relazione qui -> [13-14/07 ?]
– Polluce dalla cresta SO  – l’avevo proposto in inverno qui, d’estate e’ uguale ma con meno neve

## HC ##

– Concatenamento Polluce – Castore – e’ la naturale prosecuzione della salita al Polluce.
– Cresta dei Lyskam – relazione qui ma soprattutto questo video.
– Sperone della Brenva – eheheheh gia rido :) qui, qui ma soprattutto qui e in cima a questo post
– Cervino dalla cresta del Leone – non c’e’ molto altro da dire

## SCUOLA & C.A.Z.ZATE ##

– Gran Paradiso, via normale dal rifugio Vittorio Emanuele (PD, 2100m dislivello dal rifugio) – relazioni qui e qui -> [3-4/08]
– Via col vento di Notte – qui :)

Gran Paradiso, quasi-invernale

[le premesse di questi 2 giorni sono qui]
[e leggete il disclaimer in fondo]
[e piantatela di pigliarmi per il culo delle madonne]

L’invernale vera davvero l’ho mancata per 2 giorni, il 23 marzo e’ senza alcun dibattito primavera ma sono soddisfatto lo stesso, anche perche’ c’era 1 metro di powder per terra per cui le condizioni primaverili sono fatte diverse, ecco…

La “galleria” quassu’ sono screenshottini di un video, perche’ la macchina fotografica per fare le foto fiche non me la sono portata e l’ipod non fa le foto ma solo i videi. E io i videi colla mia faccia su internet non ce li metto perhe’ mi vergogno.

A differenza delle altre volte bisogna dire che BUONE relazioni di salita in condizioni invernali o quasi NON le ho trovate sulla internet, qui parlano tutti di “seguite le tracce”, “il comodo sentiero”, “l’evidente via”, “le frontali degli altri alpinisti”. E sticazzi delle tracce, se c’e’ 1 metro di neve il sentiero dove sta? E le tracce? E se sei da solo le frontali degli altri dove stanno?

Io ho trovato che la cosa piu’ utile per capire da che parte andare dalla macchina al rifugio sia l’immagine satellitare di google maps. Una roba cosi’ da cui si capisce che al casottino si deve girare a sinistra, oltre il ponte e poi subito su’. Lo zigzag che si vede dall’immagine e’ il famoso sentiero…

Dal rifugio in su’, con alle spalle il rifugio estivo e guardando l’invernale si va secchi a sinistra, puntando al centro della prima morena, la si sale e ci si infila nel canale tra questa morena stessa e la prossima, si gira a destra dentro al canale e lo si segue finche’ esso non finisce contro una barra rocciosa. A quel punto a destra comincia l’evidentissimo nevaio che ricopre il ghiacciaio. Lo si taglia in diagonale in alto a destra, quando spiana risultera’ evidente la prossima salita ripida che porta in cima alla schiena d’asino, poi spiana di nuovo ma da li’ la madonnina si vede gia e l’immane e orribile seracco da aggirare a destra per arrivarci sotto anche.

Molta sbatta. MOLTA. Soprattutto quando a ogni passo si affonda fino al ginocchio. Anche parecchia soddisfazione pero’…

Ah e i videi, certo :) IMG_0018IMG_0016


 

DISCLAIMER: non si salgono le montagne da soli. No! Nemmeno con la merda metereologica, tantomeno da soli E con la merda metereologica. Se lo fate e muorite, poi non dite eh l’avevo letto su antisocial che senno’ vi meno.

 

Dove? Da dove? Che via? Quando?

[Leggete il DISCLAIMER in fondo. E’ importante.]

Questo e’ un originale progetto di “crowd safety”. O almeno lo sarebbe se io facessi di queste supercazzole a caso manco fossi un neolaureato in scienze della fuffa. In realta’ sarebbe che lascio detto a tutti voi dove venirmi (o meglio mandarmi) a cercare se non mi faccio sentire per domenica sera…

Mi viene in aiuto nell’esemplificazione di cio’ uno dei piu’ fiki fumettari de internet che c’e’ in giro al giorno d’oggi (o forse era il giorno di ieri e io sono indietro…) che, tra le altre bellissime cose che fa, si e’ speso per spiegarci come sarebbe dovuto finire il film 127 hours. Il fumetto e’ qui.

Bando alle ciancie. Il piano e’ partire da Pont Valsavarenche e piu’ in particolare dal parcheggio dell’hotel Gran Paradiso a meta’ mattina di sabato 17/03 e attaccare il sentiero che porta al rifugio Vittorio Emanuele II. Dal rifugio poi si parte intorno alle 5:00 per la vetta seguendo la “normale”, costeggiando la morena, su per il ghiacciaio, oltre la schiena d’asino, accanto al Roc e in vetta. Giu’ per la via di salita, pausa ripiglio al rifugio (le 13:00 max) e giu fino all’auto. Circa le 15:00, 16:00 max. Durante tutto cio’ non ci sara’ copertura gsm di alcun tipo.

Il sole a quelle latitudini quel giorno li’ tramonta sulle 19:09. Quello e’ il limite invalicabile per essere a tiro della civilta’, se alle 19:30 di domenica 18/03 non mi sono fatto sentire in nessun modo chiamate i soccorsi. Dite loro la via di salita prevista e i tempi.

Grazie :)

 

DISCLAIMER: non si salgono le montagne da soli. No! Nemmeno con la merda metereologica, tantomeno da soli E con la merda metereologica. Se lo fate e muorite, poi non dite eh l’avevo letto su antisocial che senno’ vi meno.